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23 gennaio 2002, Vittorio Mero muore in un incidente stradale. E Baggio si toglie i guanti

di Andrea Losapio

Il 23 di gennaio del 2002, Parma e Brescia sono sul prato del Tardini per dare vita alla semifinale di Coppa Italia. A un certo punto i tifosi bresciani incominciano a contestare i propri calciatori, per motivi che nessuno riesce a comprendere, almeno allo stadio. Poi però la notizia diventa di dominio pubblico: Vittorio Mero, difensore ventisettenne di Vercelli e che da quattro anni gioca proprio con le Rondinelle, è rimasto vittima di un incidente stradale all'altezza del casello di Brescia centro. Un tir aveva urtato un furgone in fase di sorpasso, facendo incastrare la macchina di Mero sotto il cassone di un autocarro.

Mero era squalificato in Coppa Italia e quella partita non la doveva giocare. Come Emanuele Filippini, Schopp e Kosminski, che si sono allenati al mattino a Erbusco con il vice di Mazzone, Enrico Nicolini. Poi il pranzo a Coccaglio e la voglia di raggiungere la moglie e il bimbo di 18 mesi a Nave, dove abitava. Poi, appunto, l'incidente, con la Polo che tampona l'autocarro urtato dal camion: i due veicoli si agganciano e vanno in testa coda senza coinvolgere altri veicoli.

Alla notizia i giocatori del Brescia decidono di non giocare. Emblematico il momento in cui Roberto Baggio si toglie i guanti e li getta per terra, costringendo di fatto Cesari a sospendere la partita. Si giocherà una settimana dopo, il 30 di gennaio.


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