Menù Notizie

Zampini: “Da Paolo Rossi al Pipita, la classifica dei numeri 9 juventini. Chi sarà il prossimo?”

di Redazione TMW
Fonte: Williamhillnews.it
Foto
© foto di Andrea Pasquinucci

Ammetto una mia debolezza: mi diverte molto proporre e ipotizzare classifiche (il libro, il film, il viaggio o il cibo preferito, per capirci), ma non sono in grado di farle. Mi stuzzica il gioco di mettere in ordine, ma poi non riesco mai a decidere e quindi alla fine sono il primo a boicottarlo. Così, mentre la Juve sta scegliendo il proprio numero 9, passando dai mille nomi fatti nei mesi scorsi (Haaland, Icardi, Gabriel Jesus e compagnia) ai più recenti Suarez e, forse dovremmo esserci, Dzeko, mi è venuta voglia di fare la classifica dei nostri centravanti. Non dico necessariamente in ordine di bravura o di impatto, ma anche solo di preferenza personale.
Prima regola, dunque, sono esclusi in partenza quelli che non ho vissuto ma ho solo ammirato in immagini di repertorio, da John Charles a Bettega, visto all’opera per pochissimo tempo solo nel finale di carriera.

Il primo amore è stato Paolo Rossi, inevitabile per chi ha cominciato a seguire il calcio con i Mondiali del 1982 e poi di nuovo Juve, il gol all’Aston Villa, al Manchester United, ogni palla vagante in area è sua. Divide i tifosi, perché non partecipa troppo alla manovra, se non segna non se ne capisce l’utilità (ricordiamo sempre la crociata dei media e dei tifosi romanisti per portare al Mundial Pruzzo e non lui, che dopo la lunga assenza per squalifica era ritenuto ormai quasi finito). Nonostante i tanti anni difficili, impossibile dimenticarlo: è il capocannoniere di Spagna ’82 e con la Juventus in pochi anni vince tutto quello che si possa vincere, in Italia e in Europa.
Aldo Serena, solo un paio di stagioni, uno scudetto, il rigore realizzato nella serie che vale l’Intercontinentale.
Ian Rush, l’attesa spasmodica e la grande delusione (ma quel rigore nel derby spareggio per l’Europa…).
Schillaci e Casiraghi, ecco due cui mi sono legato: sarà l’idea di avere due giovani italiani provenienti da piccole squadre ed esplosi con noi, sarà la capacità di essere perfettamente complementari, lo sgusciante e il gigante, o banalmente sarà che li ho vissuti quando avevo 15 anni e a quell’età tutto sembra unico e bellissimo.
Fermi tutti, perché arriva Luca Vialli, l’acquisto da sogno, il leader di quella Samp che ammiravamo tutti, anche noi tifosi delle grandi storiche. Fatica, il Trap lo sposta addirittura a centrocampo (indimenticabile il coro, l’appello della curva: “Luca Vialli centravanti, Luca Vialli centravanti!”), ma poi arriva Lippi e in due anni fa quello che altri attaccanti non faranno mai in una carriera: il vero capitano, il goleador, quello che se fa una doppietta e ci porta da 0-2 a 2-2 non esulta, niente selfie sotto la curva, c’è da correre a prendere il pallone perché Del Piero deve fare il gol più bello di sempre. E allora ecco lo scudetto, ecco la Champions e poi l’addio. Grazie ancora, Luca, grazie di tutto.
Tocca a Christian Vieri, che sta solo un anno ma capiamo già quanto valga. Pippo Inzaghi, “Oioioi Pippo Inzaghi segna per noi”, e lui segna, eh, segna sempre, mica si fa pregare: di testa, piede, ginocchio, spalla, segna pure se Del Piero non fa gol da tempo e lui può togliergli la gioia della marcatura mettendo il suo zampino mentre il pallone sta entrando. Non elegante, non tecnico, spesso in fuorigioco, goleador eccezionale ma mai ai primissimi posti nelle mie preferenze.
David, ecco un altro fenomeno: anche lui se c’è un pallone in area non perdona mai ma, soprattutto, è tecnico, bravissimo di testa, grandioso per la coordinazione nei tiri di prima intenzione al volo. Talvolta criticato anche lui, perché non partecipa all’azione, ma datemi un altro Trezeguet e sarò felice, statene certi.
Siamo agli ultimi anni, al grande affetto per Matri, che non sarà Ronaldo ma segna sempre quando conta: Milan, Inter, finale di Coppa Italia, doppietta sotto la neve in una giornata difficile con l’Udinese, sempre col sorriso ed educato. Non il più forte, forse non tra i più forti, ma uno dei miei preferiti.
Llorente, Morata, splendidi entrambi perché sono spagnoli ma danno entrambi l’idea di avere capito subito cosa sia la Juventus, di essersene innamorati davvero al di là delle dichiarazioni di facciata. Gol pesanti (Morata ci porterà a un passo dalla Champions, segnando anche in finale) e il giusto approccio sempre, senza lagne e musi lunghi anche quando le cose non vanno per il verso giusto. Altri due cui rimarrò legato a lungo.
Mandzukic, uno di quelli cui ti affezioni per forza: spalla perfetta di chiunque, apre spazi, fa gol importanti, lotta ed è pronto anche a finire la carriera da ala sinistra, pur di giocare e contribuire ai successi della squadra. E quello sguardo cattivo, quell’idea che alla fine se c’è qualche problema la maglia la difende lui, insomma io non so se fosse solo un atteggiamento o lo facesse davvero, ma è sempre gratificante avere in campo giocatori così.
Il Pipita, poi, ma di lui ho già scritto la settimana scorsa: in breve, splendido il primo anno, decisivo il secondo, poi un declino costante ma senza mai perdere l’abitudine di fare i gol decisivi. E chi segna decine di gol a Milan, Inter, Napoli, Roma e compagnia, un posto nella nostra memoria lo conserverà sempre.
E mentre aspetto Dzeko o chi per lui, mentre non vedo l’ora di aggiungerlo tra qualche tempo a questa lista, sperando di avere tanti gol da ricordare, mi rendo conto che anche oggi ho voluto fare una graduatoria ma non ho scelto.
Se state attenti, però, se rileggete con attenzione ogni parola, se siete juventini della mia età, in fondo, la preferenza in fondo al cuore sapete qual è e una classifica, forse, stavolta riesco a farla pure io.

Altre notizie
Lunedì 20 Maggio 2024
01:00 Serie A Mercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 19 maggio 00:59 I fatti del giorno Ligue 1, tutti i verdetti: il 3° posto del Lille sfuma al 94'. Lorient retrocesso con beffa 00:57 I fatti del giorno LaLiga, tutto deciso a 90' dalla fine: Cadice retrocesso, Real Sociedad in Europa League 00:55 I fatti del giorno Il Manchester City è di nuovo campione d'Inghilterra. Tutti i verdetti: Chelsea in Europa 00:54 I fatti del giorno Serie A, la classifica aggiornata: la Roma spera, Sassuolo in Serie B
00:51 I fatti del giorno La Roma vince 1-0 e blinda il sesto posto, Lukaku segna il gol d'addio. E il Genoa non molla mai 00:49 I fatti del giorno Kamada non basta, la Lazio si ferma a 3 minuti dal colpaccio. Tudor: "Non è occasione persa" 00:45 I fatti del giorno Marotta rassicura, Lautaro fissa la deadline rinnovo: Inter, pari tra festa e Oaktree 00:42 I fatti del giorno Il Frosinone vince a Monza e vede la salvezza. DiFra avvisa: "Con l'Udinese è trappolone" 00:39 I fatti del giorno Udinese ed Empoli rimandano ancora il futuro. Ma il gol annullato non va giù a Nicola 00:36 I fatti del giorno Il Cagliari vince lo scontro diretto e la salvezza. Giulini: "Avanti con Ranieri e Bonato" 00:33 I fatti del giorno Il Sassuolo chiude una stagione disastrosa: altro ko e retrocessione in Serie B 10 anni dopo 00:30 Serie A TOP NEWS Ore 24 - Lukaku lancia la Roma che ora vede la Champions, festa Scudetto per l'Inter 00:26 Calcio esteroUfficiale Barreiro e non solo: il Mainz annuncia 3 addii. Il lussemburghese andrà al Benfica? 00:23 Serie A Roma, De Rossi: "Dybala? Poteva giocare 30 minuti. Ha fame, si è allenato sempre quando ha potuto" 00:19 Calcio esteroUfficiale Lo Stoccarda pensa già alla prossima stagione: riscattato Leweling dall'Union 00:15 Serie A Genoa, Gilardino: "Rinnovo? Diamo continuità al lavoro che dura da un anno e mezzo" 00:12 Calcio esteroUfficiale Spartak Mosca, Moses e Dzhikiya non rinnovano: l'ex Inter ora cerca squadra 00:08 Serie A Inter, Frattesi esulta assieme a sua nonna e promette: "Questo è solo l'inizio" 00:08 Serie A Inter, Calhanoglu: "Io sono credente, lo Scudetto contro il Milan è stato un regalo di Dio" 00:04 Calcio estero Ultima amara per De Zerbi: "Giornata difficile e speciale. Chiudo una grande esperienza" 00:00 A tu per tu …con Alberto Pomini 00:00 Accadde Oggi... 20 maggio 1990, il giovane Ranieri compie un'impresa e riporta il Cagliari in Serie A 00:00 Editoriale Milan, Fonseca per ora è davanti a tutti ma attenzione al colpo di scena. Sesko, la clausola sale a 65 milioni. Napoli, il futuro di Gasperini dopo l’Europa League. Per l’attacco ipotesi Greenwood
Domenica 19 Maggio 2024
23:59 Serie A Mentana: "Mai nessuna Inter ha giocato così bene, nemmeno quella di Conte" 23:58 Serie AVideo Gli highlights di Inter-Lazio 1-1: Dumfries risponde a Kamada, festa scudetto a San Siro 23:56 Calcio estero Arteta mastica amaro: "Una stagione da record, ma se non arrivano i trofei..." 23:53 Serie A Inter, Inzaghi: "I tifosi meritavano una serata del genere, felice di condividerla con loro" 23:49 Serie C Perugia eliminato dai playoff, il ds Giugliarelli: "La delusione porta le giuste riflessioni" 23:45 Serie A Inter, Darmian: "Il momento decisivo? Il periodo prima e dopo la Supercoppa"