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Torino-Lazio, Camolese: “Mi aspetto una gara equilibrata”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Giancarlo Camolese
Giancarlo Camolese

Giancarlo Camolese è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Camolese è cresciuto nelle giovanili del Torino dal 1974 e poi è arrivato in prima squadra restandovi fino al 1979 e ha poi proseguito la carriera indossando fra le altre anche la maglia della Lazio dal 1986 al 1988. Terminata l’attività agonistica è divenuto allenatore della squadra granata vincendo il campionato di Serie B, disputando l’Intertoto, ottenendo una salvezza e disputando due derby senza subire sconfitte. Mentre da calciatore della Lazio ha ottenuto una salvezza partendo da una penalizzazione di -9 e vinto un campionato di Serie B. Due squadre che hanno segnato la sua vita, una perché è di Torino ed è cresciuto nel club granata ricevendo gli insegnamenti del Filadelfia e poi per ciò che ha fatto e l’altra, la Lazio, è la squadra nella quale da giocatore ha avuto le più grandi soddisfazioni. E’ anche insegnate alla facoltà di Scienze motorie, docente a Coverciano, commentatore per Madiaset e sempre un allenatore. Con lui abbiamo parlato del Torino che domani sera affronterà i biancocelesti.
Il Torino arriva dalla vittoria con il Lecce e la Lazio dalla sconfitta con il Bologna e in classifica hanno un solo punto di differenza che partita ci si può aspettare?
“Una partita equilibrata come testimonia la classifica. Sono due squadre che hanno valori ed è chiaro che in questa fase della stagione in cui i punti cominciano ad essere pesanti, per gli obiettivi che la squadre hanno da raggiungere, mi spetto una partita molto equilibrata e il fatto che una squadra arrivi da una vittoria e l’altra da una sconfitta conta poco”.
Sul piano tattico, come può essere giocata la sfida da entrambe per portarsi a casa i punti?
“Sono due squadre che hanno ormai un’idea di gioco consolidata e Il Torino non cambierà il suo modo di giocare fatto di combattività ed aggressività, di duelli uno contro uno a tutto campo e dello sfruttare i suoi centrocampisti e attaccanti. Anche la Lazio non cambierà il suo modo di attaccare sfruttando i suoi tre davanti, chiunque giochi, che sono calciatori di qualità. Forse, la chiave di volta potrebbero essere gli attaccanti da una parte e dell’altra proprio perché sono giocatori in grado di fare la differenza”.
Zapata nelle ultime due partite è sempre andato in gol e sta incrementando il numero delle reti arrivate a sette, mentre Sanabria è fermo a quota tre. Il Torino fatica molto non solo a segnare (23 gol in 24 partite), ma anche ad arrivare la tiro. A destra Bellanova ha ingranato mentre a sinistra Lazaro e Vojvoda incidono molto meno in termini di cross, assist e accentrarsi per un giovata o passaggio determinante. E’ questa la problematica del Torino?
“Il Torino in questo periodo sta facendo molto bene e poi ci sono sempre gli avversari che hanno i loro obiettivi, però la squadra trova difficoltà, come tutte, quando si affrontano avversari che si chiudono molto dietro, come nel caso della partita con la Salernitana, e in questi casi, cosa che vale non solo per il Torino, la qualità e la giocata del singolo può fare la differenza. Però dal punto di vista della continuità del rendimento e della tenuta del campo credo che il Toro degli ultimi periodi sia una squadra forte e che può giocarsi questa partita con la Lazio con la speranza di migliorare ancora la classifica”.


Qual è il punto debole della Lazio?
“In questa stagione è una squadra che ha dimostrato di non avere molta continuità. Ha dei blackout che gli hanno fatto perdere punti, ma non va dimenticato che la Lazio ha superato il girone di Champions e ha saputo battere all’andata degli ottavi il Bayern Monaco. Ma in qualche partita ha avuto momenti di amnesia collettiva che le sono costati i punti che in questo momento mancano per essere in classifica a ridosso della zona Champions. La stagione è ancora lunga e punti in palio ce ne sono tanti e quindi la Lazio in tutti i modi cercherà di recuperare questi punti a cominciare dalla partita con il Torino”.
Il punto forte del Torino è la difesa, malgrado i tanti infortunati in questo reparto, e infatti in metà delle gare non ha incassato gol, 12 su 24, e con sole 20 reti subite è la terza migliore della Serie A. I nuovi Masina e Lovato hanno fatto bene nelle scorse partite, ma un conto è affrontare Salernitane e Lecce senza Buongiorno un altro la Lazio. Può essere una difficoltà?
“Il Toro sta facendo bene la fase difensiva e questo vuole dire che tutti i giocatori sanno che cosa devono fare nel momento in cui devono recuperare la palla, non è questione soltanto della linea dei tre difensori che giocano davanti a Milinkovic-Savic. E se la squadra sta facendo bene la fase difensiva è perché tutti, a cominciare dagli attaccanti per proseguire con i centrocampisti, stanno facendo bene la loro parte e quindi chi gioca dietro ha situazioni più facili da gestire. In più, e questo è sicuramente un merito dell’allenatore, vendo dovuto cambiare tanto per gli infortuni tutti quelli che entrano fanno bene e quindi vuole dire che i concetti sono chiari per tutti e chi vene chiamato a fare la sua parte la sta facendo bene. Ripeto, questo è u merito. Poi in Serie A non esistono squadre che non hanno qualità o più facili da affrontare per cui bisogna sempre lavorare bene facendo sempre lavorare di squadra e mai solo un qualcosa che si riferisce a un solo reparto o a un singolo giocatore”.
Vlasic, Ilic, Ricci, Tameze, che rientra dalla squalifica, Linetty e il giovane Gineitis sono tutti a disposizione di Juric per la gara con la Lazio, questo è un vantaggio sia per la fase difensiva sia per quella offensiva e aiuterà il mister anche nei cambi?
“Assolutamente sì. E quello che inseguono tutti gli allenatori: avere a disposizione tutta la rosa proprio perché è meglio avere problemi di abbondanza che non doversi inventare giocatori fuori ruolo. E’ sicuramente un aspetto positivo e naturalmente questo lo si può gestire nell’arco della partita con gli eventuali cambi o con le scelte iniziali. Bene che ci siano tutti a disposizione”.
Chi ha più da perdere fra Lazio e Torino?
“Tutte e due allo stesso modo perché l’obiettivo è l’Europa e perdere significherebbe staccarsi ancora di più e poi dover fare veramente una grande impresa mettendo insieme un filotto molto lungo di risultati positivi per avere ancora la speranza di entrare in Europa. Direi che tutte e due le squadre hanno da perdere”.

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