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TMW RADIO - G. Fontana: "La Juve ha sbagliato con Sarri. Pirlo? Mi ha detto di voler dominare"

di Dimitri Conti
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© foto di Federico Gaetano
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Gaetano Fontana intervistato da Niccolò Ceccarini
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L'ex centrocampista Gaetano Fontana, oggi allenatore, è intervenuto in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, ai microfoni di Niccolò Ceccarini: "Mi auguro che non si torni a qualche mese fa col Covid, il passo è breve: bisogna fare attenzione".

Il finale di Serie A ha espresso i reali valori?
"La Juventus ha manifestato la sua forza, ma per me il campionato è stato leggermente falsato: alcune partite potevano essere determinate dal fattore ambientale, qualcuno è stato avvantaggiato ed altri penalizzati".

Ha più sbagliato la Juve a prendere Sarri o lui ad accettare?
"Secondo me la società, nel momento in cui dopo prende una decisione sulla base di un anno. Quando la Juve è andata su Sarri sapeva che ha bisogno del campo e del tempo per applicare i suoi concetti, e questo non è stato possibile per tanti motivi. Il primo, ad inizio stagione, a causa della polmonite, e quello del ritiro è un momento importante per gettare le basi".

Come la vede la scelta di Pirlo?
"Non saprei, ma penso sia stato valutato attentamente sia dalla società che da Andrea, col quale ho parlato nel corso del master che abbiamo fatto assieme. Conoscendo benissimo il gruppo Juve lavorerà sulle certezze maturate quando hanno vinto. In difesa hanno faticato, anche a causa del poco filtro che faceva arrivare troppo facilmente gli avversari in area di rigore. Impensabile capire quale schema userà, ma ciò che so, avendoci chiacchierato, è che nella sua testa c'è di dominare la partita e aggredire il possesso palla. Anche quando giocava amava avere la palla tra i piedi e credo lo voglia pure in panchina".

A centrocampo dovrà intervenire?
"Sì. Rabiot è uscito alla distanza, ed è da scoprire se riuscirà a mantenere questi standard. Matuidi è andato via, Khedira lo farà, e credo che sarà lì dove la Juventus interverrà sul mercato".

Pirlo saprà trovare una collocazione a Dybala?
"Come amante di calcio, per come l'ho conosciuto, preferisce i giocatori forti e Dybala è uno che determina. Se rimanessero sia lui che CR7, il tutto dovrà essere strutturato per sostenere questi due elementi".

Tonali è giusto per l'Inter? Potrà giocare subito?
"Il problema è classico delle grandi squadre che competono per ottenere risultati. Se ci sono giocatori non pronti, sei costretto a tenerli fuori, e rischiano di essere investimenti che si sposano difficilmente con ciò che serve alla squadra. Bisogna capire se è compatibile, ma al momento in cui fai una spesa come quella per Tonali, non puoi lasciarlo fuori. Poi penso però anche alle parole di Conte, che per giocare certe competizioni ci vogliono i giocatori giusti, mentre Tonali è ancora sprovvisto di esperienza".

Chi la vincerà questa Champions?
"Il Bayern è più abituato del PSG, che è in finale nella prima volta nella sua storia. Hanno entusiasmo, e comunque dei campioni di assoluto valore. La vittoria ottenuta con l'Atalanta ha dato loro consapevolezza maggiore, e la gara di ieri sera ne è testimonianza: non vorranno farsi scappare l'occasione, ma di là c'è una squadra forte come il Bayern".

Lo Spezia è davvero favorito sul Frosinone?
"Sì, ho seguito Italiano per simpatia perché ci conosciamo: ha le idee ben chiare e l'ha dimostrato già a Trapani lo scorso anno. Come tutti gli allenatori ha avuto la fortuna di essere sostenuto dalla società a inizio stagione, quando le cose non andavano. Si sono stretti a lui, hanno rafforzato la sua posizione e il lavoro è venuto fuori. Per me è davvero capace, allena da poco e ha già fatto vedere grandissime cose: le sue squadre lavorano a seconda dell'avversario e lo colpiscono dove ne hanno possibilità a seconda di chi sia. Significa che c'è uno studio importante dietro, e infatti a Frosinone si è evidenziata l'occasione del gol in cui sapevano che la loro linea difensiva si muoveva in un certo modo, e sono riusciti a colpirla tramite una giocata codificata".

Si vedono sempre meno registi.
"Probabilmente è genetica, se nasci con caratteristiche specifiche non sei accompagnato spesso dal punto di vista fisico e non hai del tutto le due fasi. Oggi gli allenatori prediligono chi dà consistenza maggiore all'equilibrio e al non possesso, rischiando meno quelli che sono solamente tecnici. Quei pochi registi che ci sono hanno il mercato in mano e alzano la posta in palio, sanno di avere spazio certo perché sono in pochi".

Cosa c'è nel suo futuro?
"Parlo volentieri con voi al telefono ma il campo è il campo, e mi inizia a mancare. Sono attesa di una valida soluzione, ci sono stati dei contatti e ho partecipato ai soliti casting di questo periodo: forse hanno scelto profili più interessanti e ci sta, è il gioco delle parti. Vorrei fare una scelta molto più oculata rispetto alle ultime, dove ho accettato situazioni che si sono rivelate ambigue. E chi paga alla fine è sempre l'allenatore".

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