Menù Notizie

TMW RADIO - Amelia: "Consigliai Meret al Chelsea. Milan, vanno ricostruiti mentalità e gruppo"

di Dimitri Conti
Foto
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Marco Amelia ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
00:00
/
00:00

L'ex portiere Marco Amelia, oggi allenatore reduce da due esperienze con i dilettanti sulle panchine di Lupa Roma e Vastese, si è collegato in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Anche io pensavo non si sarebbe più giocato e saremmo passati all'anno successivo e invece è stato fatto un gran lavoro da parte di tutti per far rivivere le emozioni del campo, anche solo in tv. Si riparte subito alla grande, con una finale di Coppa Italia che mette di fronte due squadre che vogliono dimostrare tanto".

Si aspettava questi ritmi così?
"La partita di Torino è sembrata più lenta per una questione di eventi: il Milan è rimasto in dieci dopo 20' e si è chiuso. La Juve ha dovuto giocare diversamente, rischiando poco i contropiedi alla ricerca di spazi per far male. Normale che Napoli-Inter invece sia andata su di ritmo, e si è visto perché se la sono giocata tutte e due a viso aperto. Il gol dell'Inter ha portato il Napoli a scoprirsi, da lì poi entrambe si sono giocate le loro chance e hanno reso bella la partita".

Il ruolo del portiere è cambiato, e gioca di più coi piedi. Che ne pensa?
"Io penso che è vero debba saper giocare con i piedi e con i compagni, ma se non sa parare e non interviene quando deve, finisce per essere giudicato per quello. Nel momento in cui si cerca un calcio di parità o superiorità numerica devi cercare di ripartire dal basso così da crearla, facendo alzare la squadra avversaria. Per quello si cercano portieri che sappiano giocare con i compagni, ma quello è tutto allenabile. Io solo negli ultimi anni ho fatto allenamenti specifici su questo, anni prima li facevo su stare in porta e uscite. Però deve saper parare, altrimenti potrebbe starci benissimo un mediano... Un portiere di alto livello deve essere ancora più completo, senza dimenticarsi di mettere la pezza quando ci vuole".

Finale speciale per Buffon e Meret, due generazioni contro.
"Su Buffon è stato detto tutto e di più, e continua a stupire tutti. Poco da dire, è il migliore della storia e rimane sul pezzo anche a 42 anni, come se fosse un ragazzino, con la voglia di dimostrare. Ha la chance di giocarsi l'ennesimo trofeo della sua carriera e noi che abbiamo condiviso tante esperienze di spogliatoio con lui siamo orgogliosi, è un riferimento per i giovani portieri che vogliono diventare grandi e fare di questo ruolo il loro futuro. Meret per me è tra i migliori in circolazione, quando ero al Chelsea lo consigliai come nome all'allenatore dei portieri, perché è di grande prospettiva e ha mostrato ottime cose sia ad inizio carriera che a Napoli. In questo momento è in ballottaggio con un portiere più esperto, che in passato ne ha vissuti a sua volta con Szczesny e Fabianski, ed è più abituato: fa parte del percorso di crescita che lo trasformerà in un portiere maturo da squadra per i vertici, dove sono convinto che tornerà a lottare il Napoli assieme a Lazio, Inter e Juventus".

Che ne pensa del nuovo corso del Milan?
"Ho giocato nel Milan del 2012, l'ultimo Scudetto, e c'era un'impressione diversa, anche la società aveva una sua identità. Probabilmente non averla, in queste difficoltà societarie, ha segnato le prestazioni della squadra e le scelte che hanno dovuto fare i dirigenti. Oggi ci troviamo davanti ad una rifondazione tecnica e sportiva, visto che Boban è andato via e Maldini non so se rimane, più altre scelte di Gazidis. Una maggiore stabilità permettere a tutti di avere una maggiore identità di club e di squadra, anche con i giocatori che vai a prendere sul mercato. Mi auguro la trovino presto, tornando così noi ad avere una realtà che ha segnato gli ultimi trent'anni di calcio nazionale ed europeo, un club importantissimo nel mondo. Credo che molto passerà anche dalle scelte di alcuni giocatori, vedi Donnarumma e Ibra".

La sensazione è che pesi il passato, e non si riesca quasi a guardare avanti.
"Invece si deve farlo. I Gattuso, i Nesta, i Thiago Silva, i Pirlo, i Seedorf non esistono più, un gruppo vincente va ricreato. Quando sei abituato ad una bella poltrona e ti ritrovi su una sedia rigida, non è facile accettare la realtà. Il Milan comunque ha una tifoseria con una grande cultura sportiva, i suoi tifosi sono stati esemplari, da altre parti probabilmente ci sarebbe stata la rivolta. Mi auguro veramente che la società torni ad alti livelli perché lo merita e lì deve stare".

Oggi ricorre lo Scudetto vinto dalla Roma.
"Diciannove anni non sono pochi... Bello, ero un ragazzino e ho vinto uno Scudetto da giocatore-tifoso, una grandissima soddisfazione. Mi dispiace che da allora però la Roma, pur lottando qualche anno, non è mai più riuscita ad arrivare fino in fondo. Dispiace perché Roma è una piazza che dà motivazioni incredibili, e quella vittoria è un orgoglio per me che sono nato e cresciuto lì. Meraviglioso, se ci ripenso oggi mi vengono i brividi".

Lei ha giocato con Gattuso. Quanto è bravo da allenatore, e chi le ricorda?
"Per me ha una sua identità. Riesce ad abbinare il carisma che aveva da giocatore ad una tranquillità che sa dare a giocatori ed ambiente, imparata da allenatori come Lippi ed Ancelotti, che hanno segnato la sua carriera. Questo mix è vincente, soprattutto in una realtà come Napoli: dopo le difficoltà di inizio anni, Rino ha dimostrato tanto, di saperci stare e poter fare le cose con qualità. La finale di Coppa Italia e i risultati che arrivavano ultimamente non sono un caso. Così come giocatori che prima di lui volevano andar via, ed oggi rinnovano magari il contratto, vedi Mertens. Penso avesse offerte in tutta Europa, ma vuole rimanere a Napoli perché sa che l'ambiente tornerà vincente e dall'anno prossimo tornerà a lottare per il titolo".

Come si è trovato ad allenare in Serie D? E come si partirà in autunno?
"Nessuno lo sa, e i dilettanti rappresentano la maggior parte numerica del calcio. Si spera di ripartire in maniera serena e tranquilla, ma la mancata ripresa la dice lunga sulle categorie: non si sostengono e vanno avanti solo grazie ai sacrifici dei presidenti. Ho vissuto due esperienze che mi hanno insegnato tanto, mi confrontavo con realtà difficili da vivere quando sono abituato a rapportarmi col professionismo. Ma ho imparato a gestire emozioni, squadra e problematiche legate all'ambiente. Sono convinto che ci sia da fare gavetta, e io ho deciso di farla in questo modo. Sono convinto che mi aiuterà tanto nel prosieguo, con maggiori certezze. So già che i prossimi anni devono essere così, ho visto i grandi allenatori, e Allegri ha iniziato in C2, idem Lippi in C. Sono pochi quelli come Zidane o Capello, messi lì e capaci di vincere subito. Ma sono pochi, e anche Sarri ne è un esempio: la gavetta è fondamentale, ti forma e ti permette di essere pronto al momento di chiamate in Serie A o B, per me è il percorso giusto da fare".

Altre notizie
Sabato 4 Maggio 2024
09:45 Serie A Juventus attenta: l'Arsenal ha messo nel mirino Vlahovic. La situazione 09:42 Rassegna stampa Condò: "Attenti ai tedeschi: con le stelle di coppa Francia e Inghilterra hanno una rivale in più" 09:38 Rassegna stampa Serie A, ecco quante squadre italiane giocheranno in Europa nella prossima stagione 09:34 Rassegna stampa Dal Pino: "Lotito-Gravina è la battaglia sbagliata. In Serie A vince chi è più prepotente" 09:30 Serie A Torino, Milinkovic-Savic: "Siamo tosti in difesa ma non basta se hai obiettivi più grandi"
09:28 Rassegna stampa Inter, Gudmundsson aspetta i nerazzurri che hanno la priorità. Sullo sfondo occhio alla Premier 09:23 Rassegna stampa Per Thiago Motta il Milan si gioca la carta Ibra. Ma bisogna recuperare sulla Juventus 09:18 Rassegna stampa L'Equipe: "Galtier assolto dall'accusa di discriminazione: "Io vittima di una vendetta" 09:15 Serie AVideo Reti bianche al "Grande Torino": Toro-Bologna finisce 0-0. Gli highlights della sfida 09:13 Rassegna stampa Gilardino-Genoa: trovato l'accordo per il rinnovo biennale. Decisiva la mediazione di Ottolini 09:08 Rassegna stampa Napoli, Pioli è il prescelto: ADL vuole dargli il Napoli, la palla adesso passa al tecnico 09:03 Rassegna stampa Inter, Arnautovic ha deluso: è in vendita a prezzo di saldo. Nodo Correa: si spera nel Marsiglia 09:00 Serie A Calafiori: "Mi sento pronto per l'Europeo... Ma ora penso alla Champions col Bologna" 08:58 Rassegna stampa Le aperture spagnole - Primo match point per il Real: fari puntati su Girona-Barcellona 08:53 Rassegna stampa Kvara-Napoli: veniamoci incontro. Da definire l’ingaggio e l’inserimento di una clausola stile Osi 08:48 Rassegna stampa Juventus, in caso di divorzio da Allegri, Thiago Motta rimane in cima alla lista 08:45 Serie ATMW Atalanta-Gasperini, prove di rinnovo fino al 2026: la situazione 08:43 Rassegna stampa Paradosso Maignan: un anno su tre ai box. E il Milan riflette su una sua possibile cessione 08:38 Rassegna stampa Milan, Capello: "Conceiçao tira fuori il meglio da tutti e ha una mentalità vincente" 08:36 Le Statistiche Faccia a faccia fra i due allenatori più longevi della Dea 08:33 Rassegna stampa Napoli, rebus nuovo allenatore: De Laurentiis pensa al Calzona-bis. La conferma prende quota 08:30 Serie A Bologna, un altro passo verso l'Europa. Il sogno resta la Champions 08:30 Serie A Torino, Juric tra campo e Superga: "Più di così non si poteva. Oggi si capisce la storia" 08:28 Rassegna stampa Inter, col Sassuolo più freschezza: Inzaghi prepara un turnover mirato ma deciso 08:26 Serie BTMW Reggiana, sondaggio dell’Inter Miami per Natan Girma 08:23 Rassegna stampa Zirkzee, la Juve ripassa da Monaco. Con la sponda dei tedeschi, Giuntoli può evitare aste 08:18 Rassegna stampa Milan, Conceiçao nuovo candidato forte per la panchina. Spinto da Mendes, la società apprezza 08:14 Serie AProbabili formazioni 35^ di Serie A, LIVE! Sanchez con Lautaro, Immobile torna titolare 08:13 Rassegna stampa Corriere di Roma: "Tudor gela la Lazio: 'Non è grande'. Roma, squadra stanca" 08:11 Editoriale Il Milan ha stanziato 3 milioni (e spicci) per l'allenatore. Nessuna chiamata a Conte per ora, ma dopo Lopetegui chi ci sarà? Allegri non ha intenzione di venire incontro alla Juventus in caso di addio