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Enzo Bucchioni: le strategie di mercato della Fiorentina

di Redazione TMW
Fonte: Firenzeviola.it
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Pradè e Barone continuano a parlare del 10 di agosto (anche ieri) e c’è un perché. Hanno in mano un giocatore importante, una trattativa che fino ad oggi hanno tenuto sapientemente nascosta e non si è ancora potuta concretizzare perché in qualche modo legata al mercato inglese che chiude l’8. Il nome, ovvio, è top secret. Alcuni indizi portano a Sander Berge, potente mediano norvegese del Genk, 21 anni per 193 d’altezza, che ha dato l’ok alla Fiorentina, ma ha tanti estimatori in Premier che potrebbero fare pressioni sul Genk . Il giocatore è valutato 25 milioni, la Fiorentina aspetta, pronta a controbattere in queste ore, ma se dall’Inghilterra non dovessero arrivare offerte degne, spera di chiudere alle sue condizioni dopo il dieci risparmiando qualcosa. Qualcuno pensa anche a Fernando Llorente ma, ricordiamolo, il giocatore è svincolato e anche se il Tottenham (come sembra) ha in testa di fargli una proposta di rinnovo, in teoria potrebbe farlo anche dopo l’otto.

Se dovessi scommettere, però, lo farei su un nome non ancora uscito, assoluta sorpresa, fermo restando che Berge è un obiettivo sensibile e la Fiorentina farà di tutto per prenderlo.

Quello che è certo, comunque, è che il mercato della Fiorentina sta cominciando a decollare e Daniele Pradè è stato di parola. L’aveva sempre detto, fatemi vendere i troppi giocatori non da Fiorentina che ho ereditato e poi passerò agli acquisti. In pochi giorni sono arrivati Lirola, Boateng e ieri Badelj, l’antipasto di quello che succederà da oggi al venti di agosto quando la dirigenza viola conta di consegnare a Montella la squadra fatta. Se poi saranno necessari dei ritocchi o degli aggiustamenti il mercato è aperto fino al due settembre. Non ci sono ritardi e il no all’ultimo istante di Nainggolan fa parte di una trattativa condizionata fin dall’inizio da una situazione personale, la situazione in generale è complicata e difficile e lo è tutt’ora anche se molti esuberi hanno trovato una squadra, ma è tutto sotto controllo.

Ora Pradè si concentrerà sugli elementi che mancano. Oltre all’uomo del 10 di agosto, il direttore sportivo viola conta di portare a Firenze altri quattro titolari, vale a dire un altro centrocampista, un attaccante, un esterno sinistro di attacco e uno di difesa. Molte di queste operazioni sono legate a Simeone e Biraghi, entrambi al centro di trattative o di idee, ma anche Benassi che non ha il posto da titolare, potrebbe finire in alcuni scambi anche se lui preferirebbe restare a Firenze.

Ma i conti sono presto fatti.

Ieri Pradè ha detto che rispetto alla squadra dell’anno scorso i titolari saranno tre. Chi? Facile. Chiesa, Milenkovic e Pezzella. Quindi con il ritorno di Dragowski dall’Empoli, l’arrivo di Lirola, Boateng e di Badelj siamo a sette. In teoria mancherebbero quattro pedine, ma Boateng più che un titolare fisso è considerato un jolly d’attacco, quindi le caselle vuote sono cinque. Biraghi, lo diciamo da tempo, è nel mirino dell’Inter e fa parte di un discorso che potrebbe concretizzarsi, le due società si parlano, come vi abbiamo detto pensando al futuro, Marotta vorrebbe Chiesa, c’è feeling. Il discorso Politano è stato fatto, ma il giocatore costa molto e per quest’anno, almeno così pare, non si muove. C’è Borja Valero, pedina delle ultime ore, ma non solo. L’Inter ha altri giocatori interessanti in rosa poco considerati da Conte. Vediamo come evolve.

Lo stesso discorso è da fare per Simeone. C’è il Cagliari, ci sta pensando la Lazio. Ha già rifiutato il Verona.

Anche Benassi ha corteggiatori e la sua posizione va valutata.

Il messaggio di Pradè è stato forte e chiaro soprattutto proprio per questi giocatori. Volete rimanere? Bene. Sappiate che non sarete titolari. Quindi? Sarebbe meglio almeno valutare le soluzioni proposte che potrebbero essere (di sicuro per Simeone) un modo per rilanciarsi dopo un anno difficile. Che senso ha per il Cholito restare all’ombra del giovane Vlahovic, hanno già preso Boateng e un altro attaccante arriverà, Llorente o non Llorente?

Tornando alle quattro-cinque caselle da riempire, oggi non ci sono favoriti fra i nomi in circolazione su radio-mercato, da Rongier a Demme per il centrocampo, a Diego Rossi per l’attacco. Pradè ha allacciato molti più contatti, ovvio, e sta cercando di capire quando sarà il momento di stringere.

La data del 10 agosto vale per Berge, ma anche per altri profili. Chiusa l’Inghilterra con il suo altissimo potere d’acquisto, i prezzi inevitabilmente caleranno.

Intanto è tornato Badelj. Il tifo si è diviso, ho letto polemiche su questo ritorno e per me, lo dico chiaro e tondo, sono sbagliate.

Barone e Pradè hanno fatto benissimo a riportare nello spogliatoio della Fiorentina un giocatore di levatura superiore e un uomo di grandissimo spessore.

Chi non avesse ancora capito i disastri corviniani vada a rileggersi questa storia inquietante. Badelj sarebbe rimasto a Firenze per sempre, era pronto a sottoscrivere un contratto a vita. Era il capitano, aveva letto l’orazione funebre (e che orazione!) per Astori. Uno così mai e poi mai avrebbe dovuto andar via. E invece gli hanno detto: questo è quello che ti diamo o firmi o puoi andare. Tutto per trecentomila euro e Badelj (giustamente) c’è rimasto malissimo. Mandi via per 300mila euro il giocatore più rappresentativo? S’è visto cosa è successo.

Gli americani giustamente ripartono da lui, dalle sue geometrie, ma anche dal suo spirito e dalla sua intelligenza. Ieri non una parola contro qualcuno, della brutta stagione alla Lazio si è preso tutte le colpe. Darà molto e poi ha soltanto trent’anni, nel ruolo può essere al top per altre quattro stagioni. E poi per quello che è costato…Qui cresce il sospetto che il buonismo di Lotito nei confronti della Fiorentina nasconda altre trattative in atto, soprattutto Simeone che piace a Inzaghi. Vedremo.

Comunque con Badelj una casella fondamentale si riempie, il motore della squadra c’è. Oggi sarà presentato Boateng, altro pezzo importante per dare allo spogliatoio personalità e alla squadra un punto di riferimento carismatico. Chi ha vinto sa come si fa, trasmette valori e da certezze agli altri. Un’altra operazione pensata per dare alla nuova Fiorentina un assetto da squadra.

Poi è chiaro che ci vorrà del tempo, che risalire dal sedicesimo posto sarà complicato, il livello tecnico era troppo basso e il fatturato è quello che è, ma è cambiata l’impostazione. Con Corvino si faceva il mercato dei calciatori pensando soltanto alle plusvalenze e all’aspetto economico, Pradè pensa a costruire una squadra omogenea, razionale, pensata con l’allenatore. Si è tornati a far calcio…e non dimenticate quel che ha detto Pradè ieri presentando Badelj: Commisso vuole alzare un trofeo. Senza alimentare illusioni, ma la strada è questa. Con calma e passione, ma la strada è tracciata: il sogno va alimentato, altrimenti è lo sport di Cognigni

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Sabato 4 Maggio 2024
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