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ESCLUSIVA TG – C. Salvadori: “Inaugurazione del Filadelfia? Salvo imprevisti intorno al 25 maggio”

di Elena Rossin
per Torinogranata.it
Fonte Elena Rossin
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Cesare Salvadori è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Salvadori è il presidente della Fondazione Stadio Filadelfia, ha un passato come schermidore è annovera un oro olimpico nella sciabola nel 1972 e due medaglie d’argento, una nel 1964 e l’altra nel 1968. E’ un ingegnere e ha ricoperto, e tuttora ricopre, ruoli di responsabilità organizzativa e gestionale presso società private, pubbliche ed enti. Con lui abbiamo fatto il punto sulla fine dei lavori per la ricostruzione e l’inaugurazione del nuovo stadio Filadelfia, che fu l’impianto dove si cimentò e vinse i trofei il Grande Torino e che è considerato la Casa dai tifosi del Toro.

Quando ci sarà l’inaugurazione del Filadelfia?

“Non lo so di preciso, perché non abbiamo avuto la possibilità di trovare l’accordo con la Prefettura e la Questura sulla data precisa. E’ vero che ci siamo incontrati, ma stanno ancora esaminando tutte le nostre proposte e, quindi, quando saranno definite ci incontreremo per sapere esattamente quello che si potrà fare. Sarà sicuramente intorno al 25 maggio, a meno di grossi imprevisti. Faccio un esempio, fosse rimasto il Referendum il 28 maggio probabilmente avrebbe dovuto slittare l’inaugurazione del Fila, però, fortunatamente il Referendum non ci sarà, quindi, direi che una data intorno al 25 maggio dovrebbe essere confermata. Mi auguro che sia così”.

Parlando della struttura, i lavori sono completamente ultimati?

“Completamente no, ci sono fare delle rifiniture, più o meno, importanti, ma sostanzialmente i lavori sono terminati perché c’è stato il termine dei lavori sostanziali, quindi, grossomodo fino a metà aprile, il venti, ci sarà il completamento di alcune opere minori”.

Per quel che riguarda i collaudi?

“Sono in corso, alcuni, in parte, sono già stati effettuati e altri saranno eseguiti alla fine di tutto. Comunque c’è fiducia sul fatto che non ci saranno intoppi da questo punto di vista”.

Riguardo alle notizie che erano uscite su infiltrazioni mafiose in alcune ditte che ricostruivano il Fila si può stare tranquilli?

“Quella delle infiltrazioni mafiose è una grande bufala perché se si leggeva bene l’articolo, a parte il titolo, era chiaro che non c’era nessuna infiltrazione mafiosa, si trattava di una vicenda cui non solo la Fondazione, ma anche Scr, Società di committenza regionale, e la stazione appaltante erano completamente estranei. Diciamo che si è trattato di un titolo scandalistico, roboante”.

Le rifiniture e gli ultimi collaudi non influiranno sulla data d’inaugurazione?

“Ma no, ci mancherebbe altro, speriamo proprio di no. Dare certezze quando si tratta di opere pubbliche non è mai possibile perché basta un nulla, una virgola, una firma, un timbro rotondo anziché quadrato e sorgono degli intralci, quindi, non posso dire che al mille per mille non ci saranno problemi, però, dico che al novantanove per cento siamo tranquilli”.

L’inaugurazione si svolgerà in più momenti per permettere a tutti i tifosi di partecipare, può già dire qualche cosa di preciso?

“Si tratta di capire come si articoleranno e probabilmente si svolgeranno in più di un giorno, ma dipenderà anche dalle disponibilità economiche perché i costi bisogna sostenerli e dobbiamo trovare una giusta quadra”.

Questi costi chi li sosterrà?

“La Fondazione che, però, non può e non vuole usare fondi ricevuti per altri scopi. Dovremo, quindi, necessariamente pensare a sponsorizzazioni o una bigliettazione, sono in corso un po’ di studi su questo”.

Oltre alla parte sportiva al Filadelfia è prevista quella museale e aggregativa, su questo fronte è tutto ancora fermo?

“Sì, probabilmente ne parleremo fra qualche anno perché ci vogliono i soldi e al momento non ci sono. Vorrei poter cominciare i lavori domani mattina, ma non possiamo farlo perché siamo un ente privato, ma che opera come uno pubblico e non possiamo iniziare i lavori se non abbiamo la disponibilità del denaro nelle tasche. Quindi, fino a quando non avremo in tasca il denaro sufficiente per fare il museo non potremo di certo muoverci. Per fare il museo ci vogliono alcuni milioni di euro”.


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