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Giampaolo: "Salernitana-Pescara gara aperta. Caprari mi è simile"

di Luca Esposito
Federico Giampaolo
Federico Giampaolo
© foto di Federico De Luca

Con sessantacinque gol segnati con la maglia biancoazzurra del Pescara, Federico Giampaolo è il secondo cannoniere di sempre della storia degli abruzzesi, dopo Mario Tontodonati, ma è anche l'ex attaccante della Salernitana che vinse partite importanti contro Roma, Inter e Juventus, nel campionato di Serie A. Fu Delio Rossi a volere l'attaccante classe '70 in Campania, affinché giocasse come terza punta nel suo 4-3-3, però anche Francesco Oddo seppe valorizzarlo. Ecco che cosa ha detto Giampaolo a TuttoSalernitana.com, quando gli è stato chiesto quali fossero i suoi ricordi più importanti di Pescara e Salerno. Oggi tra l'altro è il vice allenatore della Fidelis Andria in Lega Pro.
"I ricordi sono tanti, sia dalla parte della Salernitana sia dalla parte del Pescara. Con la Salernitana il ricordo è indelebile, fu l'annata della Serie A, e c'era anche tantissimo entusiasmo. Fu costruita una squadra bella, perché il presidente Aliberti prese diversi giovani di qualità. Retrocedemmo per un punto, e questo non lo meritavamo. Secondo me se ci fossimo salvati avremmo aperto un ciclo. Riguardo a Pescara, è la piazza in cui sono stato di più, ho giocato per sette anni, per cui anche quella è una città che ricordo volentieri. Essendo stato lì tanto tempo, sono riuscito a fare anche tanti gol e questo ha fatto di me il secondo miglior marcatore di sempre della storia del Pescara".

Che stagione fu a Salerno?
"Arrivai alla Salernitana in novembre, perché all'epoca, nel '98, c'era ancora il mercato di novembre, e la squadra veniva da un campionato stravinto in B con Delio Rossi. Feci tre gol, uno alla Roma in casa quando vincemmo, uno all'Inter, e anche uno a Milano contro il Milan, tre gol contro squadre di alto livello. Con Rossi adottavamo un gioco spregiudicato, offensivo, e poi alla fine subentrò Oddo con il quale facemmo anche bene nelle ultime partite, ricordo una vittoria casalinga con la Juventus che però fu soffertissima. Purtroppo però avvenne questa retrocessione, era una squadra giovanissima con calciatori di grandissima prospettiva, ricordo Gattuso, Di Vaio, Di Michele, Fresi..."

Notizia della settimana è l'esonero di Vincenzo Torrente. Avete giocato insieme al Genoa. Fosse stato per lei, avrebbe dato più tempo al mister per trovare l'amalgama con una rosa che gli era stata ritoccata fino all'ultimo giorno?
"Penso di sì. Io ho visto una partita a Bari con la Salernitana in campo, e la Salernitana mi piacque: aveva perso quella partita, ma aveva giocato un buon calcio, magari con il mercato di riparazione si poteva aspettare, e dato che Torrente conosceva abbastanza i giocatori penso che la società avrebbe potuto dargli una chance in più. È normale che la società conosce i problemi interni, e se ha deciso di cambiare il tecnico avrà avuto le sue ragioni".

La Salernitana lunedì ha perso alla Spezia, su un campo che lei conosce bene. Ci poteva stare perdere lì?
"Lo Spezia ha speso tanto, è da anni che cerca di fare campionati importanti, quindi è sempre molto difficile da affrontare, però la Salernitana l'ho vista e mi è piaciuta. Non dico che nel calcio si debba avere un po' di fortuna, ma bisogna avere la determinazione di continuare a lavorare. Perdere lì ci può stare, ma penso che la Salernitana abbia tutte le carte in regola per poter fare un campionato all'altezza della tifoseria, della squadra e della società".

Nel calciomercato la Salernitana ha ingaggiato negli ultimi giorni alcuni attaccanti come Gatto, Tounkara e Bus, ma al di là di questo sarà fondamentale che Menichini recuperi i difensori.
"Non starei a commentare le dinamiche della Salernitana. Conosco Tounkara che ho trovato da avversario con la Primavera della Lazio e so che è un giocatore veloce, ma per quanto riguarda i difensori è chiaro che ci sono delle assenze importanti, sono problemi per l'allenatore, e bisogna fare di necessità virtù. Capita alla Salernitana, capiterà una volta ad altre squadre, l'importante è che chi non gioca si sia sempre allenato, perché l'occasione per dimostrare il proprio valore esiste. Bisogna avere grande determinazione e fare la cose al meglio".

Il Pescara sabato scorso ha battuto il Bari, pensa che ce la possa fare per la A diretta?
"Devo dire che il Pescara attua un calcio molto bello, e sono convinto che se l'allenatore fa giocare la squadra con tanta abnegazione poi i risultati verranno. Il campionato è ancora lungo, ma i presupposti per arrivarci ci sono, perché il Pescara ha una squadra molto tecnica, ha grandissima autostima, sette vittorie consecutive in B testimoniano grandi valori in campo, e credo possa giocarsela fino alla fine".

Sabato si giocherà all'Arechi, ma ci sarà il divieto per i tifosi del Pescara.
"Questo dispiace. Adesso, con tutte le sicurezze che il calcio ha preso è impensabile che ci siano ancora dei divieti per assistere a una partita. Salernitana-Pescara è una gara di cartello, con la cornice di pubblico che è importante per ambedue le squadre, ma questo problema purtroppo ancora non si risolve. Il calcio dovrebbe essere come andare a teatro, vedere la partita e tifare, e poi andare a casa senza che succeda della confusione. Da quel punto di vista dobbiamo crescere, ma dispiace molto, perché è bello vedere una partita dal vivo".

Ai primi tre posti del campionato di B ci sono quelle tre squadre che secondo lei raggiungeranno la A?
"In questo momento il campionato dice questo, l'unica che può reggere la partenza fulminea di Crotone e Cagliari è proprio il Pescara. Non penso che si andrà direttamente in Serie A senza i play-off, sarebbe difficile, però il Pescara forse è l'unica che può reggere quel passo".

Ci sono questi due attaccanti del Pescara che stanno facendo bene, sono Lapadula e Caprari. Quale di questi due assomiglia di più a quello che era il suo modo di giocare da calciatore?
"Lapadula è il classico attaccante di movimento, che riesce a finalizzare al meglio le offensive della propria squadra; Caprari mi sembra sia un po' più tecnico, quindi potrebbe somigliarmi più Caprari che Lapadula. Io stesso iniziai da mezzapunta, poi là dove ho avuto le maggiori soddisfazioni da giocatore era nel ruolo di punta esterna quando si giocava a tre".

Un pronostico per sabato?
"E' una piazza importante Salerno, la squadra è accompagnata da un grandissimo pubblico; il Pescara ha un bel gioco, ha autostima, vengono da sette risultati consecutivi, e conoscendo Oddo credo che cercherà di affrontare la Salernitana alla stessa maniera di sempre, giocandosela al meglio, quindi penso sarà aperta a qualsiasi risultato".

Su quale squadra dovrà fare la corsa la Salernitana?
"La Salernitana è terzultima, ha davanti delle squadre importanti che si sono rinforzate, credo che sia dura. Anche in Serie B, quando ti trovi in una certa situazione, non bisogna perdere la tranquillità e avere equilibrio e continuità nei risultati. Se la Salernitana ci riuscirà penso che potrà avere più fiducia".

Attualmente lei fa l'allenatore, ha un modello al quale si ispira?
"Cerco in un certo senso di carpire al meglio le tattiche e le dinamiche dei più bravi. Nel nostro mestiere si cerca di 'rubacchiare' e poi mettere in campo la squadra secondo la propria filosofia; bisogna aggiornarsi, vedere allenamenti di allenatori che si suppone attuino un gioco bello, e cercare di migliorare. Cerco di prendere da tutti. Questa esperienza ad Andria è importante, e sicuramente si può riuscire a capire meglio le dinamiche di uno spogliatoio e della gestione di una squadra".

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