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Milan, Luca Serafini: "Fuori dal letargo con Ibra a colazione"

di Redazione TMW
Fonte: Luca Serafini
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© foto di Federico De Luca

Prosegue l'estate evoluta dei milanisti. Gli episodi per alimentare la ferocia degli esasperati non sono mancati, ma è un fatto che dopo anni di letargo qualcuno si è svegliato e sta facendo mercato. Evoluti e non evoluti stanno tornando a discutere di calcio, di scelte, di mercato appunto ("Troppi soldi per questo", "Allora era meglio quello", "Perché non provare a prendere quest'altro?"). Tra torti e ragioni si tratta comunque di opinioni rivolte alle strategie drasticamente azzerate nelle ultime allucinanti estati di casa Milan. Estati in cui si è distrutto senza costruire.

Bacca è un buon giocatore, sicuramente meglio degli attaccanti attualmente in rosa e quelli che di recente vi sono transitati: Menez ha vissuto una stagione memorabile dal punto di vista numerico, ma a volte intollerabile se riferita al gioco di squadra. Luiz Adriano ha collezionato cifre importanti a Donetz, da sponda e da marcatore. Josè Mauri, così come Bertolacci, è un giovane di eccellenti prospettive, inseguito o curato dai migliori club europei seppure già frettolosamente battezzato dalla stampa come "il nuovo Mascherano", niente più che un buon giocatore mai definitivamente compiuto, un po' ibrido tra difesa e centrocampo. Meglio per Josè Mauri trovare un altro termine di paragone.

Incredibilmente, miracolosamente, il Milan sta facendo mercato. Si è accorto che certamente andava dato all'attacco un po' di peso, una continuità contrattuale, un buon mix per caratteristiche delle punte. Si è accorto che il centrocampo andava rinforzato in maniera robusta. Ora c'è anche un difensore nel mirino, può proseguire qualche giorno, qualche settimana la nostra estate evoluta... Chissà che al risveglio dal lungo letargo non ci si trovi a colazione Zlatan Ibrahimovic: invecchiato, forse. Solito brodino di ritorno, magari. Ma Ibrahimovic, comunque. Già da qualche settimana avevano riferito che i colloqui erano veri e fondati, ora che il PSG - vera chiave della trattativa - torna a muoversi con disinvoltura grazie ai francesismi di Platini e ha messo nel mirino Higuain, le porte rossonere dello svedese si riaprono. Buona scelta, da qualsiasi parte la si giri. Altra cosa sarà attenderne il rendimento in campo, ma Ibra è troppo presuntuoso e orgoglioso per accettare brutte figure: quando non avrà più da dare, si farà da parte senza inviti.

Visti gli ultimi anni di deliri mediatici, balle spaziali e figuracce farcite in campo e fuori, visti i partners che hanno ronzato intorno a casa Milan (Preziosi, Cellino, Raiola di varie risme), agenti Uefa senza nemmeno la patente del motorino, prestiti e parametri sottozero, non è il caso né di fidarsi ciecamente fino alla fine, né di esaltarsi troppo fino a quando i ranghi completi saranno a disposizione di Mihajlovic. Negare l'evidenza però è da stolti, è un esercizio che va lasciato ai vassalli e ai pupazzi tematici i quali sono pagati per scrivere e descrivere sotto dettatura qualsiasi altra cosa vedano o percepiscano. Lavoro che svolgono benissimo. Chi invece osserva e ascolta con i propri occhi e le proprie orecchie, chi vive la storia anche sportiva senza rivisitarla e storpiarla ogni minuto, chi può esprimersi con il proprio cervello e la propria lingua, non può non dare atto all'impolverata dirigenza milanista di aver tolto qualche ragnatela. Per il momento. Il cammino per costruire una grande squadra è ancora lungo, quello per restituire ai milanisti perlomeno una squadra appare invece ricominciato. Continuiamo da evoluti, quindi. Per il momento.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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