"A Perugia fu per me una stagione molto difficile e finita male, mentre a Terni sono rimasto molto legato..."

“Non si finisce mai di imparare, e quindi anche di allenare”. Uno slogan chiaro quello di Renzo Uliveri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio (Aiac), intervenuto telefonicamente ad UmbriaRadio. Tema all'ordine del giorno la Panchina d'Oro, che Maurizio Sarri ha conquistato battendo Massimiliano Allegri. Nella settimana di Napoli-Juventus può essere un indizio? Chi spera di sì e chi magari farà gli scongiuri... “Essendo un riconoscimento nel quale contano i voti degli stessi allenatori è sempre molto sentito e gradito – commenta Ulivieri -. La Panchina d'Oro ha una storia importante e la figura del mister rimane sempre di grande attualità. Non solo perché a primavera parte in classico toto panchina per la stagione successiva, ma anche perché i tecnici restano al centro del mondo del calcio, che da sempre è al centro del mondo dello sport”. Un passato anche in Umbria per il popolare “Renzaccio”, che ha guidato in differenti periodi prima Ternana e poi Perugia. “A Terni sono rimasto molto legato, fu il mio primo incarico in una società professionistica, in serie B. Disputammo un buon campionato spinti anche dalla gente, dal tifo. Perugia segnò il mio debutto da allenatore in serie A, ma fu una stagione difficile, con la penalizzazione di partenza e finita male. Retrocessione ed esonero. Il calcio di oggi? Sempre affascinante, non ci si stanca mai tra polemiche e grandi giocate”.