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Calori a MilanNews.it: “Brocchi non poteva essere pronto. Romagnoli? Ha futuro, ma non è ancora un leader”

di Massimo Canta
per Milannews.it
Daniele Mascolo/PhotoViews
Daniele Mascolo/PhotoViews

La redazione di Milannews.it ha contattato Alessandro Calori, ex difensore centrale di Udinese e Perugia, tra le altre ed ora allenatore. A lui abbiamo chiesto un parere sulle difficoltà del Milan, sul cambio di allenatore, su Romagnoli, sulle motivazioni necessarie per affrontare la finale di Coppa italia…

Qual è il tuo giudizio, da osservatore esterno, ma da tecnico, sulla stagione del Milan?

“Il periodo travagliato per questa squadra dura ormai da qualche stagione ed il percorso per tornare ai fasti di un tempo non è facile. Forse manca però un blocco di giocatori per rivedere ancora un Milan ‘stellare’. Non ci sono le qualità tecniche per raggiungere i traguardi che competono alla Società”.

Chi sono i responsabili di questo fallimento?

“Come sempre, chi è al comando, alla guida di una Società è sia il vincitore che il colpevole, a seconda di come vanno le cose. Certamente avere una rosa di giocatori importante aiuta a fare bene, Sta anche all’allenatore cogliere il meglio dal materiale che ha a disposizione, come sta facendo Simeone all’Atletico Madrid”.

Ha fatto bene Brocchi ad accettare un incarico a tempo così ristretto? Avresti fatto altrettanto?

“E’ normale che  accettasse, quando è il Milan a chiamarti. Avrei sfidato chiunque a fare diversamente. Brocchi non ha colpe, ma non poteva essere pronto, subentrando. Non ha l’esperienza per  sopportare una situazione così delicata. Occorre rivalutare il ruolo dell’allenatore, concedendo il tempo idoneo per  lavorare al meglio”.

Quali le note positive di questa squadra?

“Sicuramente Donnarumma, un ragazzo del ’99, un talento,  che è stato buttato in prima squadra e che in prospettiva, anche in ottica Nazionale, potrebbe essere l’erede di Buffon. Romagnoli potrebbe diventare un giocatore importante in futuro, perchè ne ha le potenzialità”.

Hai sempre dichiarato la tua stima per Romagnoli, che nelle ultime settimane ha avuto delle difficoltà. Per quali ragioni, a tuo parere?

“Questi ragazzi andrebbero aiutati, da un leader di reparto che li aiuti a crescere, negli errori e nell’affrontare le difficoltà. Ma si tratta di un  passaggio di crescita ‘obbligato’, come per tutti quelli che iniziano una qualsiasi professione”.

C’è un allenatore, in Italia, che segui con particolare attenzione?

“Mi piace molto Sarri, per il gioco che ha saputo dare al Napoli, che non è solo Higuain. L’allenatore ha anche il merito di avere rivalutato giocatori come Koulibaly, che lo scorso anno non aveva convinto”.

Come può il Milan sperare di battere la Juventus in finale di Coppa? Quali sono le armi che adotteresti?

“La partita secca lascia sempre delle possibilità. Potrebbe esserci un calo di concentrazione da parte della Juventus, ma a livello di compattezza di squadra i bianconeri sono superiori. Per i rossoneri la conquista della Coppa Italia rappresenta l’obiettivo stagionale, ma questo genera un ulteriore aumento di pressione. A volte può essere uno stimolo, altre contribuisce ad accrescere le paure. Ricordo sempre come Seedorf fosse in grado di gestire le emozioni nelle partite cruciali e le situazioni più complicate sul campo


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Sabato 20 Aprile 2024