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ESCLUSIVA MN - Pazzagli jr: "Milan-Fiorentina finirà 2-2. I rossoneri devono fare una scelta tra i pali. Vi svelo i miei ricordi più belli a Milanello"

di Pietro Mazzara
per Milannews.it
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport

Milan-Fiorentina, per chi si chiama Pazzagli di cognome, non può essere una partita come tutte le altre. E così, tra ricordi e speranze, abbiamo intercettato telefonicamente Edoardo Pazzagli, figlio di Andrea con un passato nelle giovanili della viola e con un pre campionato, quello della stagione 2012-13, vissuto con il Milan.

Come sta andando la sua nuova avventura alla Pistoiese?
«Abbiamo fatto un inizio di stagione abbastanza positivo anche se i miei obiettivi personali sono sempre quelli di migliorare e di salire di categoria. Io negli anni ho vissuto situazioni di prime squadre come alla Fiorentina e al Milan e ambisco a tornare a quei livelli»

Dell’ambiente Milan, che lei ha anche vissuto da bambino, cosa le è rimasto dentro?
«So tutto dell’epoca in cui mio padre giocò in rossonero. Quello che mi porto dentro è certamente il fatto che ho vissuto un’esperienza che mi ha cambiato perché mi ha dato tanto come giocatore e come uomo. Ho trovato delle persone splendide come Amelia e Landucci, che io avevo avuto nelle giovanili della Fiorentina. Sono stati dei bei mesi. Un ricordo bellissimo».

C’è da dire che lei è arrivato anche in un’estate non facile
«Era un periodo di transizione. Andarono via Ibrahimovic e Thiago Silva e molti giocatori che erano andati all’Europeo arrivarono dopo»

Il suo legame con la Fiorentina è sempre molto forte?
«Beh direi di si. Alla Fiorentina sono stato 12 anni facendo tutta la trafila delle giovanili fino ad arrivare in prima squadra. Firenze è casa mia e ci vivo tutt’ora e sono molto grato al club viola per quello che mi ha dato».

Milan e Fiorentina hanno caratterizzato anche la carriera di suo padre. Pensa che la partita di domenica sarebbe stata di suo gradimento?
«Sicuramente si. Mio padre amava il calcio e una partita del genere gli sarebbe piaciuta. Lui ha sempre avuto un ottimo rapporto con ambedue le società: col Milan è stato protagonista di vittorie importanti mentre con la Fiorentina, pur non avendoci giocato in Serie A, è sempre stato legato con contatti continui e a Firenze era molto rispettato sia come personalità sia come intenditore di calcio».

Lei a Milanello ha avuto modo di allenarsi con Abbiati. Cosa pensa del dualismo che si sta creando con Diego Lopez?
«Secondo me, quando ci sono due grandi portieri così che non hanno bisogno di dimostrare qualcosa, la concorrenza può essere controproducente. La gerarchia, in questi casi, sarebbe meglio averla mentre quando c’è un portiere giovane la concorrenza serve a tenere tutti sulle spine. E non dimentichiamoci che come terzo, il Milan ha Agazzi che ha fatto molto bene in Serie A fino all’anno scorso».

Anche alla Fiorentina Neto e Tatarusanu c’è un bel duello tra i pali.
«Neto lo conosco perché nel mio ultimo anno alla Fiorentina ci siamo allenati insieme e posso dire che è molto forte. A me piace molto come portiere anche se ha avuto un avvio difficile. La gente deve capire che il nostro ruolo non è facile e ci vuole un po’ di tempo per dimostrare le nostre doti. Adesso è uno dei protagonisti indiscussi della viola».

Milan-Fiorentina sarà anche Inzaghi contro Montella. È favorevole alla presenza di giovani allenatori su panchine così importanti?
«Finalmente si sta dando spazio ai giovani, sia in panchina sia in campo. È una cosa positiva. Non sono gli ultimi arrivati: Inzaghi ha vinto tutto è ha grande esperienza sul campo oltre ad avere la stima ed il rispetto di tutti. Montella è molto preparato».

La lasciamo con un pronostico. Come finisce domani sera?
«Mi auguro di vedere una bella partita, magari con un bel 2-2».


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Giovedì 28 Marzo 2024