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Milan, i dubbi di Inzaghi tra formazione e mercato

di Marilena Albergo
per Milannews.it
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Quarta posizione in classifica, a meno 5 dalla Juventus capolista e con tutte le rivali per la Champions dietro. In pochi avrebbero pronosticato un inizio così del Milan, in tanti ci avrebbero messo la firma. Eppure c’è sempre un po’ di scetticismo sulle possibilità rossonere di centrare il terzo posto. Troppe le fragilità, troppe le lacune, dicono in molti. Eppure il coro si sta via via affievolendo. Un successo con la Fiorentina potrebbe addirittura lanciare il Milan a +8 sui viola, allontanandoli di parecchio dalle zone alte della classifica. Troppo presto per parlare di estromissione dalla corsa al terzo posto, ma certo sarebbe un bel vantaggio su una diretta concorrente e – contemporaneamente – un bel segnale lanciato a Napoli, Inter e Lazio. I dubbi di Inzaghi sono sparsi per il campo. Innanzitutto i portieri: il rientrante Diego Lopez (uno dei migliori al mondo, disse Galliani) o l’eterno Abbiati, determinante con il Verona? E poi in difesa: il granitico Rami (nel segno della continuità) o il più guizzante Zapata? Il colombiano potrebbe essere parecchio utile vista la rapidità dell’attacco viola e l’assenza di centravanti di peso. Dalla metà campo in su invece dipende tutto da Menez. Il suo rientro dovrebbe cambiare volto al Milan, più propenso al 4-2-3-1 che non al 4-3-3. In quel caso il francese, El Shaarawy (confermato) e l’insostituibile Honda dovrebbero partire dall’inizio, con il rientro in mediana di De Jong dopo la squalifica. Altrimenti spazio alla replica del tridente di Verona, con l’incognita Bonaventura che, giocando da interno di centrocampo, potrebbe comunque garantire un Milan a trazione anteriore. A proposito di Honda, il suo avvio sta stupendo davvero tutti, specie per quell’infallibilità e freddezza sotto porta che nessuno si aspettava. Come ha spiegato Inzaghi, il giapponese quando tira centra sempre lo specchio, dote importante e imprescindibile per un attaccante. Ora piuttosto servirebbe uno squillo di Torres, non sempre al centro del gioco e pericoloso al tiro. Servirà pazienza affinchè si integri al meglio, ma lo spagnolo dovrà accelerare i tempi del suo ambientamento: Menez da punta centrale ha fatto bene, Pazzini (con il contratto in scadenza) scalpita. Per lui è sempre più difficile aspettare. Capitolo mercato: con Mexes è rottura totale. Il francese, dopo il mancato rinnovo, non ha più visto il campo e il tempo per lui sembra scaduto. A gennaio se ne andrà. Con lui anche Zaccardo e Niang. Attenzione anche al futuro di Torres, corteggiato dal suo ex allenatore Di Matteo che lo vorrebbe fortemente allo Shalke 04. Galliani, a questo punto, potrebbe pensarci, ma l’ultima parola toccherà allo spagnolo che vuole giocarsi ancora le ultime carte in rossonero.


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Giovedì 25 Aprile 2024