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Si delinea la formazione anti-Juve. Milan, i tre giocatori simbolo di questo avvio frizzante

di Antonio Vitiello
per Milannews.it

La soddisfazione più bella di queste prime due giornate di campionato resta la gradevolezza del gioco messo in atto dal Milan. Da tempo non ci si divertiva a vedere giocare i rossoneri. Tante note positive, diversi gli errori, ma un pizzico di sana incoscienza che rende le partite divertenti. Chi va allo stadio può dirsi soddisfatto dello spettacolo, parliamo sia della sfida di San Siro con la Lazio, sia dello spumeggiante 5-4 al Tardini. I ragazzi di Inzaghi non deludono e in campo mettono tutto. Lo spirito di squadra, la giusta cattiveria, intelligenza tattica soprattutto in fase offensiva. Da registrare meglio i meccanismi difensivi invece, cinque gol in due partite sono troppi, ma ci sarà tempo per quello. C’è disponibilità ad accettare anche qualche errore di troppo se il risultato finale premia la spettacolarità. In questi primi 180 minuti poca noia, tanta adrenalina e palpitazione. Ci piace così. Il banco di prova sarà naturalmente la partite contro la Juventus, la prima della classe che da tre anni prende voti eccellenti.

Contro la Vecchia Signora Inzaghi avrà alcune grane da risolvere ma dando un’occhiata alla rosa la formazione sembra quasi scritta. Scontate le assenze di Alex e soprattutto Diego Lopez per infortunio, con la squalifica di Daniele Bonera, gli uomini che prenderanno parte alla sfida sabato sera sono già scelti. Abbiati tra i pali, Abate e De Sciglio i terzini, Zapata e Rami dovrebbero prendere il posto al centro della difesa. Indicazione dettata anche dalle sostituzioni viste contro il Parma. Questione di gerarchie e affidabilità, con Mexes, Zaccardo e Albertazzi che dovrebbero andare in panchina. Centrocampo solito con Poli, De Jong e Muntari, in attacco arrivano gli unici dubbi. Se Torres ed El Shaarawy non dovessero farcela (lo spagnolo ha lavorato a parte mentre il Faraone in gruppo), Inzaghi potrebbe riproporre il tridente visto a Parma, con Honda, Menez e Bonaventura. Se invece uno dei due, oppure entrambi, dovessero mostrare grossi miglioramenti nel resto della settimana, Inzaghi mescolerebbe le carte in avanti. Molto dipende dalla condizione di El Shaarawy e Torres. L’idea di Pippo è quella di avere gli undici titolari al massimo delle loro capacità fisiche e psicologiche, vuole una formazione aggressiva e concentrata per tutta la sfida. Sarà il vero esame per i rossoneri, la prova che potrebbe dire definitivamente chi è il Milan.

Di questo avvio scoppiettante abbiamo individuato tre giocatori chiave, simbolo della rinascita milanista. In primis la voglia di riscatto di Jeremy Menez. Il francese era stato etichettato da molti come eterno incompiuto, discontinuo o addirittura testa matta. In seguito al fallimento al Psg, in questo inizio di stagione sta facendo ricredere tutti. Il secondo è Keisuke Honda, sinonimo di caparbietà. Il giapponese ha avuto un impatto negativo con il nostro calcio ed è rimasto fortemente scottato. Ha preso talmente sul serio la faccenda da farne una questione personale, Honda non poteva fallire dopo essere approdato nella squadra che sognava fin da bambino. Risultato: due gol e due assist nelle prime due giornate. Il terzo è il simbolo della lotta, la voglia di combattere fatta persona. Nigel De Jong, il generale. Apprezzato dal pubblico perché non molla mai, trascina i compagni e anche la folla. Il gol contro il Parma sembrava “fuga per la vittoria”, culminato poi con l’esultanza sotto il settore milanista. Ce ne sono altri di giocatori chiave in questo Milan, per ora abbiamo scelto loro come simbolo della rinascita rossonera. Non sarà una squadra da vertice, perderà sicuramente punti per strada, ma almeno il Milan di quest’anno dà sensazioni positive rispetto al recente passato.    


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Venerdì 29 Marzo 2024