Caso Novara, sentenza clamorosa e tardiva. Giustizia Sportiva lenta e questa è già una condanna...senza appello
Un tempo a coloro che si dimostravano critici nei confronti della Giustizia Sportiva si opponeva il primario requisito della sua rapidità che rispondeva alle esigenze di un mondo che ha necessità di sentenze, appunto, rapide e celeri per assecondare gli incalzanti ritmi agonistici dei calendari. Al giorno d'oggi anche questo requisito è però venuto meno. Lo conferma il recente caso Novara. Con una sentenza clamorosa ma soprattutto tardiva il Tribunale Federale ha infatti sciorinato un verdetto che ha penalizzato il Novara di otto punti per irregolarità amministrative. E ha così sconvolto l'alta classifica che ora sorride al Bassano di mister Asta e patròn Renzo Rosso, il signor Diesel.
Continuamente rinviata al punto che sembrava di essere alle comiche, la sentenza romana ha provocato sensazioni contrastanti a seconda delle latitudini.
Sconcerto in Piemonte e felicità dalle parti di quel ponte dove "ci darem la mano ed un bacin d'amor" (il ponte di Bassano, naturalmente!). Questo però è solo il primo grado del giudizio e pertanto i toni sia dei delusi che dei beneficiari sono stati piuttosto bassi, nell'attesa di accendersi a sentenza definitiva. Ma che dire, oggettivamente, di una Giustizia Sportiva che interviene con mesi e mesi di ritardo sulle irregolarità contestate? Qualunque giudizio non può che essere pesantemente negativo. E questa è una valutazione che vale una condanna, questa sì senza appello.