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CONTE integrale: "Piedi per terra: i tifosi sono stati illusi troppo in questi anni. Col Bologna sarà facile? Facile un cavolo! Vidal? Non possiamo giocare in 12. Perchè non parlate di Pazienza e Marrone?"

di Redazione TuttoJuve
per Tuttojuve.com
Giuseppe Celeste/Image Sport
Giuseppe Celeste/Image Sport

Alla vigilia della gara casalinga contro il Bologna, l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle tante domande dei giornalisti. Ecco la trascrizione integrale ed in tempo reale della conferenza stampa, a cura della redazione di TuttoJuve.com:

Fuori dalla conferenza, solo una curiosità: quella madonnina che baci prima delle partite, ha un significato particolare? Puoi dircelo?
"Sono molto religioso".

Volevo sapere quanto sei fedele al detto 'squadra che vince non si cambia'? O domani farai  turnover?
"L'importante è che il detto venga ripetuto, quindi che si riesca a vincere anche domani. Poi con che tipo di formazione....stiamo sicuramente valutando insieme allo staff che tipo di risposte abbiamo da parte dei calciatori dopo la partita di domenica contro il Siena. Però posso anche dire in maniera molto serena che i calciatori sono ben allenati per ripetersi. Quindi non è che la mia preoccupazione sia una preoccupazione da un punto di vista fisico. Farò delle scelte in base a determinate situazioni, all'avversario che andremo ad affrontare, in base all'atteggiamento tattico che mi aspetto da parte del Bologna, e quindi cercheremo di utilizzare degli uomini, come sempre, per ottenere il massimo, per cercare di vincere".

Abbiamo sentito anche oggi il presidente Agnelli: la linea è sempre quella, mantenere i piedi ben saldi per terra. Però il calcio è fatto anche di confronti e di numeri. L'anno scorso, due giornate, un punto, con due squadre - Bari e Samp - che poi sono retrocesse. La Juve ha perso qualcosa come 28 punti con le squadre dall'ottavo posto in giù. Il cambio di mentalità che stai cercando di imprimere è proprio questo? Cercare di trovare le motivazioni contro questo tipo di squadre?
"Sì, quello sicuro. Ma se andiamo anche a statistiche recenti, dico anche che due anni fa si è partiti con due vittorie e poi si è finiti settimi lo stesso. Quindi se parliamo di statistiche...Per noi sicuramente è importante essere partiti nella maniera migliore, anche perchè non è detto che giocando contro Parma e Siena vinci di sicuro, anzi. Il Parma ha dato subito una risposta la domenica successiva vincendo col Chievo, quindi penso che tanto della vittoria sul Parma sia stato merito nostro, così come quella sul Siena. E' inevitabile che da parte nostra, quando c'è da lavorare, e parlo di lavoro, c'è tutto un discorso dietro, non solo tecnico, tattico e fisico, ma c'è anche un discorso di mentalità, di atteggiamento, di voglia, di fare punti attraverso il gioco contro chiunque: che sia una provinciale, che sia una media, che sia una grande a  noi deve interessare poco, perchè poi i punti contano sempre in egual modo. Per  quanto riguarda il presidente, mi sembra di essere ripetitivo, però penso che vedendo anche oggi i giornali ribadisco quello che ho detto alla vigilia della partita col Siena: siamo solo alla seconda giornata e penso che le graduatorie dopo due giornate non possono essere tutto ad un tratto ribaltate. Noi restiamo con i piedi per terra, sapendo che questo è un cammino lungo e difficile per noi. Ribadisco, abbiamo iniziato un percorso. E' inevitabile che adesso, ritrovandoci dopo due partite che tutto funziona, che la società ha fatto un grande mercato, che l'allenatore ha grandi idee tattiche, che i giocatori sono dei fenomeni, lo trovo secondo me eccessivo questo; lo trovo eccessivo perchè so benissimo che - facendo gli scongiuri - alla prima situazione negativa tutto questo si ribalta contro. Io invece voglio serenità di giudizio, voglio equilibrio soprattutto da parte nostra, da parte mia, da parte della società, da parte della squadra e soprattutto da parte dei nostri tifosi, perchè i tifosi sono stati troppo illusi in questi anni. Piedi per terra, iniziando dai tifosi. C'è tanto da camminare, c'è tanto da lavorare. Devono avere fiducia in quello che stiamo facendo i tifosi, questa è la cosa importante. Quello che io posso assicurare ai tifosi è grande lavoro, da parte mia, da parte della società e soprattutto da parte dei calciatori. Cosa ci porterà questo è presto per dirlo, però piedi per terra, perchè già domani troviamo una partita che...sento un po' l'ambiente....partita facile. Facile il cavolo. Non c'è niente di facile. Io avrei preferito che il Bologna fosse arrivato qui con qualche punto, quindi molto più tranquillo e molto più sereno, invece, arriva una squadra che ha zero punti nonostante in organico abbia dei campioni importanti come Di Vaio, giocatori importanti come Diamanti, come Ramirez, come Perez, che ha appena vinto il campionato sudamericano; Portanova stesso, Gillet che io ho avuto, quindi una squadra di tutto rispetto. Antenne dritte perchè non c'è niente di scontato e non c'è niente di facile". 

Domani, nella partita col Bologna, quale sarà l'insidia più grande a livello tecnico-tattico?
"Le insidie tecnico-tattiche ci stanno sicuramente in ogni partita. Anche se abbiamo avuto pochissimo tempo, perchè la partita infrasettimanale ti porta a preparare in un giorno-un giorno e mezzo la partita, cerchiamo di studiare bene l'avversario per capire dove poter far male e dove dobbiamo stare attenti, dove ci possono far male. Ripeto, il Bologna è una squadra che dal precampionato ha sempre giocato con la difesa a quattro e con un centrocampo a tre, poi davanti ha variato: due trequartisti e un attaccante, due esterni larghi e un attaccante, oppure un trequartista dietro due attaccanti. Potrebbe anche essere che domani ricambi un'altra volta. Quindi non è che il Bologna dia grande riferimenti tattici. Detto questo noi dovremo essere bravi in campo ad adattarci a qualsiasi tipo di situazione che andremo a trovare".

Dopo Siena hai detto: "Si è capito che chi gioca contro di noi gioca per difendersi". E' sinonimo del fatto che vi considerano già una grande squadra? Che fate già paura? O è che attaccate con molti e vi trovate sempre con molti giocatori avversari schierati in difesa?
"Al di là dell'atteggiamento delle squadre che noi possiamo incontrare,  quello che mi interessa è il nostro atteggiamento. L'atteggiamento nostro deve essere sempre propositivo, deve essere quello di voler fare la partita in qualsiasi situazione, sia in campo amico che in trasferta. Questo per noi è molto importante. E' inevitabile che chi studia, come io studio gli avversari, anche gli avversari ci studiano, quindi cercano di utilizzare delle situazioni tattiche per cercare di limitare quello che noi facciamo. Ma al di là delle squadre avversarie dico sempre ai miei ragazzi: 'Preoccupiamo di fare le cose che noi conosciamo, di farle nel migliore dei modi, con l'intensità giusta, con la cattiveria giusta, con l'umiltà giusta e con la voglia di fare fatica, questa è la cosa più importante". 

Fin adesso ha giocato sempre Giaccherini titolare, pur essendo arrivato negli ultimi giorni di mercato, pochi giorni prima di Elia, Vidal ed Estigarribia. Questo significa che Giaccherini è stato più bravo di altri a sintonizzarsi sulla tua lunghezza d'onda?
"Giaccherini è arrivato una settimana prima che finisse il mercato, ha avuto l'opportunità grazie alla sosta del campionato per la Nazionale di lavorare praticamente due settimane e mezzo in più rispetto ad Elia e rispetto ad Estigarribia. Significa aver 35-40 allenamenti in più rispetto agli altri, significa praticamente avere un mondo in mano rispetto agli altri. E poi è stato bravo lui. C'è anche da dire che Giaccherini è un giocatore italiano, che parla la mia lingua e questo ne ha facilitato il compito. Però, detto questo, stiamo iniziando a lavorare con Elia, con Estigarribia, con lo stesso Vidal....inizia ad esserci comunque un continuo confronto quotidiano su quello che facciamo. E per noi è molto importante perchè anche loro stanno iniziando ad entrare in determinate situazioni di gioco, sia offensive che difensive". 

Dopo Siena hai indicato anche il Napoli tra le squadre che sulla carta sono davanti alla Juve. Poi la sera c'è stata la partita...
"Anche prima io l'ho indicato. L'ho sempre indicato".

Ecco. Dopo aver visto la partita, hai avuto conferma del tuo giudizio o sei rimasto anche tu sorpreso da come il Napoli è stato straripante?
"Sai, i giudizi che facciamo - almeno per quanto mi riguarda - non sono giudizi di parte, perchè mi sta simpatico un allenatore o mi sta simpatica una squadra. Io il Napoli l'ho sempre messo prima perchè il Napoli l'anno scorso è arrivato terzo, perchè il Napoli ha già una struttura importante: già l'anno scorso ha dimostrato di poter lottare per lo scudetto fino alla fine. In più quest'anno ha ampliato la rosa in maniera importante andando a prendere dei giocatori di qualità e rinforzandosi in maniera secondo me notevole. Lo sta dimostrando, perchè al di là della partita col Milan, anche col Manchester ha fatto una partita importante, a Cesena ha fatto una partita importante; è una squadra che ha una propria identità, sanno cosa vogliono, hanno rispetto a noi un anno e mezzo di lavoro in più ed è questo il motivo che mi fa dire che loro sono davanti a noi".

Capitolo Vidal. Scusa se mi ripeto, perchè la domanda l'abbiamo già fatta. Ma il tempo passa. Siamo d'accordo sul fatto che sia un giocatore di grande qualità, ma qualcuno continua ancora a dubitare che sia adatto al tuo modulo. puoi sfatare questo discorso e chiarirci se ha in testa un suo impiego di un certo tipo? O devi ancora aspettare un po' di tempo?
"Vidal è un ottimo giocatore che penso ci abbia dato una grossa mano in queste ultime due partite, perchè è entrato col Parma e ha dato subito un cambio di ritmo importante; è entrato col Siena e ha dato un cambio di ritmo importante. Sicuramente è un giocatore che ci dà un'alternativa sull'intensità, sul cambio di ritmo, sulla propensione in fase offensiva. Sicuramente è un ottimo giocatore. Detto questo, io devo fare delle scelte: le scelte sono in questo momento lasciare a riposo uno tra Marchisio e Pirlo, cioè, la matematica non è un'opinione, a meno che non mi consentano di giocare in 12 e allora io metto Pirlo, Marchisio e Vidal, insieme ai due attaccanti. Come vale il discorso per Vidal, vale anche per gli altri reparti. Io devo fare delle scelte e. tra virgolette, sono contento di dover fare queste scelte e di non essere obbligato a schierare determinati uomini. Significa che comunque c'è una competizione, significa che c'è da parte mia il fatto di non dormire la notte: perchè dico 'chi faccio giocare?'. C'è la possibilità di attingere a diversi tipi di soluzioni e penso che questo per un allenatore sia importante. E penso sia importante anche per la Juve. Perchè prima parliamo da grande squadra, però poi ragioniamo da provinciali, nel dire: 'Ma come, c'è Vidal e gioca Vidal'. Ma c'è anche Marchisio, c'è Pirlo, senza dimenticare Pazienza. Di Pazienza che diciamo? Che sono due partite che è convocato e va in tribuna. Giocatore che sta zitto, si allena, un giocatore importante. Perchè non parliamo di Pazienza e parliamo di Vidal? Perchè non parliamo di Marrone?. Io ho a disposizione una rosa che devo gestire nel migliore dei modi? Cercare di ottenere un risultato qua è la vittoria. Quindi, una volta che noi vinciamo io ho risolto il problema. Possibilmente la vittoria deve arrivare attraverso il gioco, altrimenti sono vittorie temporanee. Io devo fare delle scelte, che piaccia o che non piaccia. So che si deve montare comunque un caso a prescindere, lo so, però, signori, finchè non mi daranno una regola per metterne 12-13 in campo, io delle scelte devo farle. E saranno fatte sempre delle scelte guardando dai piedi fino al collo. Io vedo alla fine la testa e scopro chi è, non è che guardo prima in faccia e poi scelgo".

Domani la possibilità che giochino Vucinic e Del Piero è alta? Oppure non tanto perchè li consideri due seconde punte?
"Ma per me non ci sono nè prime nè seconde punte. Per me ci sono attaccanti centrali, Del Piero e Vucinic sono due attaccanti centrali, quindi non  è quello il problema. Assolutamente. Sono tutte punte, Quagliarella, Matri, Del Piero, Vucinic, lo stesso Toni, lo stesso Iaquinta, non c'è prima o seconda punta. Per me sono tutte punte centrali. Quindi sono tutte quante arruolabili l'una con l'altra. L'importante è che chi gioca abbia voglia di fare la fase offensiva e la fase difensiva, questa è la cosa più importante, perchè per noi gli attaccanti devono dare equilibrio, sia nella fase offensiva ma soprattutto, anche di più, nella fase difensiva".  

Secondo il tuo modo di vedere il calcio, ti dà più fastidio o ti gratifica sentire parlare in questo momento di Juve provinciale o Juve operaia? E' giusto definirla così oppure la vedi in un altro modo?
"Io ho ribadito un concetto anche a Siena: non è una questione di Juventus provinciale. La Juventus è una grande squadra, che sta lavorando da grande squadra, sta lavorando per tornare ad essere una grande squadra. L'atteggiamento nostro in campo deve essere un atteggiamento da provinciale: con umiltà, con cattiveria, con voglia di correre, con voglia di mangiare l'erba, quindi non confondiamo le due situazioni, perchè io dico due cose che sono l'opposto. Noi dobbiamo lavorare per tornare ad essere una grande squadra, sotto tutti i punti di vista, ma l'atteggiamento deve essere un atteggiamento umile. L'atteggiamento umile da grande squadra, quindi è sempre un ritorno".(redazione tuttojuve.com)


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