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L'altra faccia della medaglia del 7-1 del Napoli a Bologna. Pronti per un'estate da sogno: tutti i colpi già pronti per le big italiane. Gennaio da incubo ma c'è anche chi ha goduto in questa sessione

di Marco Conterio
Nato a Firenze il 05/05/1985, è caporedattore di Tuttomercatoweb.com. Già firma de Il Messaggero e de La Nazione, è stato speaker e conduttore per Radio Sportiva, oltre che editorialista di Firenzeviola.it e voce di TMW Radio.
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Questo editoriale parlerà di futuro. Perché il presente è sotto gli occhi di tutti, bello come un sogno a Napoli, profondo come un incubo oscuro a Bologna. Sette a uno è la storia di un campionato che va a due velocità, sul quale la Lega non ha mai dato freno e che è diventato, di fatto, quella vituperata Liga Spagnola che un tempo additavamo tutti per la sua poca competitività. Il problema è che l'Italia è la Spagna dieci anni fa. Quando i club erano indebitati, quando la Federazione non aveva ancora posto rimedio alcuno e quando tutte facevano mercato coi pagherò. Poi in Spagna si è deciso di mettere un punto e fino a questo gennaio, nelle ultime sessioni, si sono mosse in pochissime sul mercato (alcune, le grandi, fermate poi dai ban continentali della Uefa). Tutte hanno pensato a risistemare i conti in attesa della nuova suddivisione dei diritti televisivi. Dall'estate i club spagnoli ripartiranno e anche le neopromosse avranno certamente più forza d'acquisto di quelle italiane.

Arriviamo da un mercato da incubo, che non c'è stato, il più brutto del decennio. "Perché mi devo rinforzare?". Il mantra dei club di metà classifica era questo. Con tre in Champions, in Europa League i posti si riducono e per questo, dal nono al sedicesimo posto compresi, dopo solo ventidue giornate di campionato, la stagione è già finita. Perché il Cagliari, o la Sampdoria, o l'Udinese, avrebbero dovuto prendere un giocatore costoso adesso, visto che non c'erano occasioni? Per non arrivare in Europa? O per una salvezza già conquistata? E' una mediocrità che ha portato i tifosi ad allontanarsi, tutti a far decrescere il proprio interesse. Vedere il Napoli ieri è stato una meraviglia, quella di Sarri è forse la formazione attualmente più bella di tutta Europa. Però quella partita, quell'1-7, racconta anche di una profonda mediocrità delle altre, e di una Serie A che non ha più motivi d'interesse.

Per fortuna siamo davanti a un'estate che, nelle previsioni, sul mercato sarà diametralmente opposta. I fondi cinesi (sicuramente nell'Inter, l'auspicio è che sia altrettanto per il Milan e a breve), porteranno uno scossone determinante sul mercato. Con ordine: la Juventus, intanto, ha già bloccato Corentin Tolisso del Lione e sussurri di mercato dicono che con Alexis Sanchez dell'Arsenal ci sia già un preaccordo. Sarebbero due grandi colpi per il tecnico del futuro che, a prescindere, non sarà Massimiliano Allegri il cui ciclo è già giunto al termine.

Il Milan, intanto, in attesa dei denari asiatici, ha già bloccato Giovanni Simeone del Genoa all'interno dell'operazione Lucas Ocampos e Nikola Kalinic ha già detto di sì al Borussia Dortmund e si prepara a salutare la Fiorentina. Occhio: potrebbe seguirlo Federico Bernardeschi, perché c'è fortissima la Juventus ma soprattutto l'Inter che ha la certezza di prendere in estate uno tra il 10 viola e Domenico Berardi. La Roma ha promesso l'addio a Kostas Manolas e si prepara ad abbracciare, forse a breve, Monchi come nuovo direttore sportivo. Che abbia già preso Franck Kessie sarebbe azzardo da sottolinare, visto che il giocatore continua a essere seguito, e contattato, giornalmente, dalle grandi d'Inghilterra. Parentesi aperta e chiusa sulla Fiorentina, di cui sopra: molto cambierà, se la proprietà diventerà con gli occhi a mandorla. Lo Stadio è lo spartiacque e non sono, dopo la definitiva risposta, da escludere colpi di scena (cinesi come investirore dello stadio in primis, come azionisti del club in seconda battuta).

La Sampdoria ha già promesso a Luis Muriel che lo cederà e chiede circa 25 milioni di euro, occhio alle aste che si scateneranno sia per Seko Fofana dell'Udinese che per il blucerchiato Bruno Fernandes. Insomma, i casi non mancheranno, per l'estate che verrà. L'auspicio è che sia bella come ce l'aspettiamo. Perché questo è stato un gennaio terribile. Scuro. Da dimenticare. E' stato da ricordare solo per i nuovi grandi protagonisti del mercato, agenti e intermediari. Il titolo di Re, in questo gennaio, non può che andare di fatto a Giuseppe Riso, ma dietro di lui, in quanto a giocatori spostati e mediazioni fatte, il sempre taciturno ma operativo Gabriele Giuffrida, Claudio Vigorelli, Federico Pastorello e poi Francesco Caliandro. A conti fatti, quelli che hanno mosso più giocatori e capitali di tutti, con Riso indiscusso leader della classifica. Altri sono rimasti sonnolenti, pronti per l'estate da sogno. Altri hanno preparato il terreno. Ma occhio. Perché il mercato è sempre pronto per dei nuovi padroni. Mica come la Serie A, che racconta sempre, oramai, la stessa noiosa storia.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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